I soci fondatori di OltrepoStyle:
Il consiglio direttivo:
Silvano Vanzulli, chef e docente;
Fabrizio Ferrari, chef
Danilo Nembrini, Ristorante "La Pineta",
Francesca Selvatico, ristorante "Selvatico",
Elena Passadori, agricoltore e project manager aziendale,
Filippo Crosio, tecnico IT e project manager,
Pier Luigi Perinetti, Banqueting e organizzazione eventi Corte Pavese,
Paolo Marconi, azienda vitivinicola "Cà del Conte Vini" ,
Elena Conedera, azienda vitivinicola "Casa Garello"
Davide Pellegrini, azienda agricola "Pellegrini",
Giorgio Raniero, agrotecnico,
Angelo Elefanti, dirigente e rappresentante di Pro Loco Fortunago,
Micaela Bianchi, avvocato e presidente di Pro Loco Fortunago,
Davide Calcante, agricoltore e rappresentante "Botteghe d'Oltrepò",
Alessandro Folli, Ristorante "Ad Astra"
Gli altri soci fondatori
Giuseppe Enrico Achilli, "Osteria del Giuse",
Gabriele Rebollini, azienda vitivinicola "Rebollini",
Maria Chiara Onida, azienda agricola "Il Boscasso",
Elena Vercesi, biologa nutrizionista,
Andrea Morerio, Agriturismo "Boccapane",
Marcella Canegallo, Agriturismo "Cella di Montalto",
Roberta Buscone, Ristorante Buscone,
Giuseppe Maria Giovanni Croci, rappresentante "Botteghe d'Oltrepò";
Silvano Vanzulli
Chef e formatore dedica la sua vita alla cucina.
Dopo gli studi alberghieri e anni passati sui fornelli di grandi ristoranti italiani e nel mondo si dedica alla diffusione della cultura enogastronomica italiana tenendo corsi e diventando docente e formatore di diverse scuole di alta cucina.
Oggi è titolare di Cucinando – Imparando con gli chef e docente di tecnica pratica presso l’Istituto Santa Chiara di Stradella.
Fabrizio Ferrari
Sono alla ricerca di tutti quegli elementi che stanno per essere dimenticati, materie povere ma dalla personalità fortissima, cose ormai misconosciute e dimenticate che possono offrire grandi emozioni. Rievocare profumi e sapori che sono radicati nel nostro inconscio. Il ricordo dell’infanzia e il cibo perduto; queste sono due tematiche che ritengo una sfida per il futuro. La cucina è un momento di approccio alla memoria e alle radici, sia territoriali sia intime e individuali ed è per questo che per ogni viaggio,ad ogni ritorno in cucina, mi porto un po’ dell’esperienza e dei profumi, dei colori e dei sapori che ho trovato e ho voluto fare miei…. Così le mie origini, figlie della mia terra, la cucina povera lombarda, vengono fuse e contaminate da sapori lontani, creando una linea personale. Oggi dovremmo essere tutti più alla ricerca di emozioni.»